venerdì 28 febbraio 2014

Il "pianto controllato"...

...o tecniche di controllo del pianto.


Da un piccolo libro 'DORMIRE INSIEME. Genitori e Bambini' di Claude-Suzanne Didierjean-Jouveau,  che consiglio vivamente di leggere a tutti i genitori di neonati e bimbi piccoli, siano essi favorevoli o meno alla 'pratica del dormire insieme', definita qui come 'cododo', voglio proporvi per intero l'appendice (sperando di non mettermi nei guai!).


"Siamo talmente abituati a vedere psicologi e professionisti della salute criticare il cododo che siamo sorpresi (piacevolmente sorpresi) di leggere la dichiarazione seguente, rilasciata nel novembre 2002 dall'Associazione Australiana per la Salute Mentale Infantile.
L'associazione Australiana per la Salute Mentale Infantile (Australian Association for Infant Mental Health, AAIMH) si è detta preoccupata per l'attuale tendenza, nei paesi industrializzati, di voler controllare il pianto di bambini piccoli. Il controllo del pianto è definito come un insieme di tattiche destinate a portare i bambini a piangere meno e a non svegliarsi più durante la notte: lasciar piangere il bambino sempre più a lungo prima che ci si occupi di lui, non alzarsi se piange la notte affinché impari a riaddormentarsi da solo.
L'AAIMH stima che queste pratiche non corrispondono ai bisogni emozionali e psicologici dei bambini piccoli, e che possono avere delle conseguenze negative a lungo termine sulla loro salute psicologica.
L'AAIMH commenta così il controllo del pianto nei bebè:
- Il pianto del bebè è un segnale di sconforto fisiologico o emozionale.
- I bebè devono adattarsi a un mondo totalmente nuovo, e anche delle cose piccole agli occhi degli adulti possono essere difficili da vivere per loro. Lasciar piangere un bambino senza dargli conforto, anche se per un breve periodo, può essere molto angosciante per lui. Abituare un bambino piccolo a non piangere potrà in effetti portare un bambino a non piangere più. Ma questo può anche insegnargli che non può sperare in alcun aiuto qualora ne avesse bisogno.
- I bebè a partire dai 6 mesi provano spesso ansia quando vengono separati dalle persone che conoscono bene. Questa angoscia si attenuerà quando avranno capito che l'assenza è un fenomeno temporaneo e non presenta un pericolo per loro. Questo apprendimento può durare fino ai 3 anni.
- Quasi tutti i bambini smettono di aver bisogno di essere rassicurati quando si svegliano la notte verso i 3 o i 4 anni, e molti anche prima.
- I bambini si sentiranno molto più sicuri se il loro pianto scatena rapidamente e sistematicamente un aiuto adeguato da parte della persona che si occupa di loro. Un attaccamento legato a un solido sentimento di sicurezza rappresenta il fondamento di una buona salute mentale.
- I bambini che ricevono una risposta rapida al loro pianto da parte dei genitori, imparano a calmarsi più in fretta e facilmente, man mano che prendono coscienza che i loro bisogni emozionali sono tenuti in considerazione.
- Lo stile di vita occidentale e le raccomandazioni di certi 'esperti' hanno portato a pensare che i bambini piccoli debbano dormire tutta la notte senza interruzioni in capo a qualche mese, addirittura qualche settimana. In realtà, i bambini piccoli si svegliano più spesso dei bambini più grandi o degli adulti, perché i loro cicli di sonno sono più corti. Questi cicli corti hanno l'obiettivo di aumentare il sonno paradossale, che si ritiene essere importante per lo sviluppo del cervello.
- Moltissimi genitori si dichiarano esausti a causa dei risvegli notturni dei loro bambini, da un lato per la fatica fisica dovuta a questi risvegli, e dall'altro per le aspettative irrealiste in materia di sonno di un bimbo piccolo.
- Moltissimi bambini e altrettanti genitori dormono meglio quando dormono insieme. Non esiste alcun motivo ragionevole per dire che un bambino non dovrebbe dormire con i suoi genitori, e nella maggior parte del mondo il bambino dorme con i genitori o con altri membri della famiglia, che sia nello stesso letto, o in una culla accanto al letto dei genitori. Questi ultimi non dovrebbero tenere il bambino nel loro letto se hanno bevuto alcol o preso medicine che influenzano la vigilanza, e ci sono alcune condizioni che vanno rispettate (materasso, coperte) affinché il bambino sia al sicuro nel letto parentale.
- Molti genitori hanno constatato quanto fosse efficace lasciar piangere un bambino. In altri casi, questa pratica non ha alcun risultato positivo, oppure è stato così  difficile da vivere per il bambino e i genitori che questi ultimi hanno rinunciato presto a questo tipo di strategie.
- Non è stato condotto alcuno studio per valutare il livello di stress vissuto da un bebè che viene lasciato piangere, o per valutarne l'impatto psicologico ed emozionale a lungo termine.
  Di conseguenza, l'AAIMH fa le seguenti raccomandazioni:
- Il fatto di svegliarsi di notte è normale nei bambini piccoli. Ciò non deve essere considerato un 'problema' tranne se il comportamento del bambino è tale da risultare evidente la presenza di una difficoltà.
- I genitori devono essere rassicurati sul fatto che rispondere immediatamente al pianto del bambino non rischia di dargli 'delle cattive abitudini'.
- Il fatto che un bambino piccolo si svegli la notte può essere dovuto all'ansia generata dalla solitudine. Dormire con i genitori o accanto a loro è una buona opzione, che spesso permette una buona notte di sonno.
- Le pratiche parentali destinate ad assicurare ai genitori una buona notte di sonno non devono nuocere alla salute emozionale del bambino o compromettere il suo sviluppo mentale.
- Se i genitori sperano di 'controllare il pianto del loro bambino', ciò dovrebbe essere fatto solo quando il bambino abbia acquisito una sufficiente maturità per comprendere che i suoi genitori a correranno subito, e che gli permetta di sentirsi sicuro in assenza dei suoi genitori. Una tale maturità si acquisisce solo verso i 3 anni; e varia a seconda dei bambini; osservare il bambino e rispondere ai suoi bisogni è il miglior modo per determinare quando un bambino è pronto a dormire da solo.
- Prima di intraprendere un programma di controllo del pianto, un professionista della salute qualificato dovrebbe valutare accuratamente la salute del bambino e la qualità delle relazioni tra i membri della famiglia. I genitori dovrebbero essere messi in contatto con associazioni disposte ad aiutarli a gestire le angosce e le difficoltà incontrate da tutti i nuovi genitori. Altre strategie di gestione del pianto dovrebbero essere discusse con i genitori.
- Se il bambino ha già sperimentato una separazione dai suoi genitori (malattia, assenza), il programma di controllo del pianto non dovrebbe essere utilizzato. I bambini che hanno già subito una separazione traumatica sono ancora più vulnerabili agli effetti negativi dello stress che subiscono quando li si lascia piangere.
- Quando il pianto di un bambino rischia di portare un genitore a maltrattare il bambino, è essenziale che i genitori possano beneficiare di un sostegno sociale, o di un aiuto terapeutico.
- I genitori devono essere avvertiti che non esiste alcun dato sull'impatto a lungo termine, sullo sviluppo emozionale e sulla salute mentale, del programma di controllo del pianto. Anche se volessero seguire un simile programma, consiglierei loro di prestare attenzione al livello di sconforto espresso dal bambino più che al tempo durante il quale lo si lascia piangere, e di interrompere immediatamente il programma se c'è il dubbio che possa provocare un qualsiasi tipo di problema."


Ora, posto che personalmente sono contraria a qualsiasi tecnica per controllare il pianto, sono attualmente alla ricerca di ricerche che ne abbiano studiato gli effetti.
 Sono ragionevolmente convinta del fatto che ci siano ricerche che abbiano trovato che nella grande maggioranza dei bambini questi programmi, se accompagnati da un accudimento adeguato durante il giorno, non diano problemi a lungo termine.
Non riesco però a convincermi che per un esiguo numero di bambini che accettano con grande difficoltà questo tipo di 'insegnamento', lo stress e la sofferenza possano essere eccessivi da sopportare, portando a problemi comportamentali o psicologici, anche se con tutta probabilità limitati nel tempo.

Detto ciò, la mia contrarietà é dovuta ad un discorso di rispetto delle esigenze del bambino e alla convinzione che mai sia giusto trattarlo in modi che facciano pesare la nostra superiorità fisica, intellettuale ed emotiva... anche se tali nostri comportamenti non hanno alcun tipo di conseguenza negativa.
D'altra parte, il vero fine di questo post vuole essere il sottolineare che soprattutto non ci sono ricerche che dicano che accudire prontamente il bambino anche di notte gli provochi problemi a lungo termine, invitando quindi tutti coloro che accusano di viziare i propri figli o di provocare loro problemi del sonno e non solo per il fatto di essere sempre pronti a rispondere ai loro bisogni anche, perché no, condividendo il sonno, a farsi gli affari propri e a non parlare a caso rifacendosi a presunti "esperti" (vedi Estivill, Ferber, ma non solo) che hanno basato i loro metodi su teorie campate totalmente in aria.

giovedì 6 febbraio 2014

Buon compleanno!

Buon compleanno... a me!
Sto invecchiando? Giammai, piuttosto maturando come una buona annata.
Il regalo più bello me lo ha fatto il folletto due giorni fa tornando in sé dopo l'influenza: in confronto dr. Jekyll e mr. Hyde sono due personalità a malapena distinguibili...

Gli anni passano, ma finché ci danno amore ed amicizia ci lasciano più di quel che ci tolgono.

domenica 2 febbraio 2014

Tra neve e pioggia.

Ecco che finalmente l'inverno si può dire arrivato: c'è stata la neve, ci sono le lunghe giornate piovose, ma soprattutto... l'influenza!
Il folletto si è beccato una brutta tosse e un bel raffreddore che nonostante ettolitri di fisiologica in aerosol (con relativo centinaio di canzoncine da zecchino d'oro e dintorni che mi becco per favorire l'accettazione della mascherina), acqua e latte tiepidi col miele e materasso ben alzato per favorire la respirazione ovviamente ci stanno regalando notti e notti insonni punteggiate da pianti 'sonnambuli' e tossicchianti.
Però nelle lunghe ore di veglia il suddetto folletto ha poche linee di febbre e un'accesa vitalità resa a tratti incontenibile (e diciamolo, insopportabile!) perché condita da una comprensibile insofferenza dovuta al fastidio dato dalla difficile respirazione... insomma, le giornate sembrano lunghissime!
In tutto ciò però neve e pioggia sono venute a darci una mano. Benché la neve di giovedì abbia a mala pena imbiancato i marciapiedi, ne abbiamo raccolta a sufficienza dalle macchine (nostra e della zia) ferme davanti casa per farne ben due pupazzi folletti e per lanciarne in aria un bel po' per poi bagnarci con gli schizzi che alzava cadendo (particolarmente consistenti data la poltiglia di neve semisciolta che incontrava a terra), e in serata abbiamo raccolto anche tutti e due i centimetri di neve da tutto il cortile per replicare altri due pupazzetti nani resistiti fino a ieri mattina.
Ieri poi abbiamo anche tentato un primo approccio con la montagna andando alla base di un impianto di risalita, ma forse per la TROPPA neve, forse (più probabile?) per l'input non proprio tranquillo datole da me medesima che con la neve battuta sono tranquilla come un gatto immerso in piscina, il folletto é rimasto piuttosto spaurito nonostante il bel giro in slittino gentilmente offerto dal papà che invece ha con la montagna un lungo rapporto di amore ed amicizia. Quando però ormai il dubbio di aver rovinato il rapporto della piccola di casa con la neve ci stava attanagliando, siamo stati rincuorati dall'acceso interesse dalla stessa dimostrato verso la neve ancora rimasta fuori dai negozi in cui siamo andati a fare un giro... e quindi siamo tornati a casa pensando che per quest'anno ci risparmieremo altre arrampicate in montagna e se la neve ci omaggerà ancora della sua presenza ci fermeremo a giocare nel primo spiazzo decentemente imbiancato che incontreremo!
Visto che invece ora é la pioggia a farla da padrona, perché non sfruttare quegli stivaletti di gomma che avevamo comprato per andare a saltare allegramente nelle pozzanghere? Il divertimento é assicurato, i vestiti bagnati anche, ma non si può avere tutto, no?

domenica 19 gennaio 2014

Natale e dintorni.

Ecco che dopo una luuunghissima pausa natalizia torno a raccontare un po' di noi.
Quest'anno abbiamo deciso di proseguire con l'inattività vacanziera ancora per una settimana, approfittando anche di qualche giorno di ferie della zia con la quale abbiamo fatto un po' di giri a vedere (e poco di più) i saldi.
Come sono andate le vostre feste?
Le nostre sono state un pochino sottotono causa infortunio della pseudosuocera e pseudoinfluenza (debilitante, ma senza febbre) dell'Ing. ...però nonostante cene e pranzi a ridotto (per gli standard festiferi!) introito calorico, abbiamo moltiplicato le occasioni di riunione con amici e parenti, con il risultato di aver sentito queste feste come molto più 'calorose' degli anni passati, seppur senza eccessi.
Benché a Natale il pranzo sia stato decisamente 'basic', la pigrizia di compagno e folletto mi hanno permesso la preparazione di un semplicissimo antipasto scenografico che ha fatto parlare di sé, ma soprattutto mangiare di sé!




Invece per fine anno mi hanno chiesto di preparare un buffet per una ventina di persone e, nonostante non ci fossi più abituata, non penso proprio di essermela cavata male.
Ecco qualcuno degli stuzzichini che ho preparato e che insieme a qualche tartina al salmone affumicato sono stati la base anche del nostro cenone a tre e l'antipasto per il pranzo di capodanno con i nonni.

Uova al doppio salmone.


Girandole tricolori.



Salatini al formaggio e girandole di tapenade.



Vellutata di cavolfiore al timo.



Quiche lorraine.



Funghetti al formaggio.


Torta salata al salmone affumicato.


E per finire, cheese cake ai mirtilli!



Che altro dire, forse che il folletto è stato ricoperto dai regali e ci ha preso gusto? Ma qualcuno avrebbe mai pensato il contrario??? 
Però su una cosa ci siamo fatti un pelino furbi: abbiamo giusto un pochettino pilotato i regali di TUTTI i parenti, così non sono arrivati giochi super luminosi e inascoltabili, bensì tantissimi giochi educativi con cui passare ore ed ore a giocare insieme, tanti puzzles semplici semplici, una casetta di legno per bamboline e ben due piste per automobiline per scatenarsi ore ed ore col papà (e la seconda è arrivata solo dopo aver visto che non si staccava dalla prima!)! 

Buon nuovo anno a tutti! 

venerdì 27 dicembre 2013

Passatempi per folletti (Parte Seconda)


Finita la prima tranche di feste e sbollita la febbre dei regali, ecco che in molti avranno qualche giorno di ferie da trascorrere a casa con i pargoli.
Se non siete tra i fortunati che potranno permettersi qualche giorno di vacanza in montagna al mare o in qualsiasi posto interessante, questo periodo potrebbe rivelarsi pesante tra stanchezza lavorativa da cui riprendersi e bimbi felici di non andare a scuola, ma che si annoiano non appena hanno 2 minuti in cui non trovano qualcosa di divertente o avvincente da fare.
Certo, i regali di Natale che vi avranno invaso casa spingendovi  a pensare di trasferirvi in una tenda in giardino aiuteranno a far trascorrere molto tempo: sono i regali che i più piccoli hanno desiderato tanto e quindi ci sarà qualche giorno di euforia durante il quale sembreranno non stancarsi mai di giocarci... ma nel caso l'entusiasmo svanisca prima del ritorno a scuola (e/o al lavoro), provo a darvi qualche piccolo suggerimento per combattere la noia... ma vi avverto: l'ordine e la pulizia della casa ne risentiranno!

Sul web si trova veramente di tutto un po', qui c'è solo quello che ho provato con divertimento del folletto... e anche un po' di mamma elfo, lo ammetto!

Qualche giorno prima di Natale é venuta a trovarci un'amica che ha una bimba coetanea del folletto, abbiamo improvvisato un piccolo laboratorio con cartoncino verde (preso all'Ikea), tanta colla vinilica, qualche bastoncino per spiedini, una manciata di sale grosso ed un pugnetto di sale fino. L'idea l'ho trovata qui: http://www.finalmentenatale.it/alberi-ornamentali-1/240-alberi-con-cristalli-di-sale
...anche se il nostro risultato é stato appena un pelino più scarso. 










Altra idea messa in pratica ormai in odore di feste consisteva in visi di Babbo Natale fatti col cartoncino rosa e rosso per il cappello, decorati poi con ovatta per fare la barba e il pelo del cappello, peccato che non riesco a ritrovare il sito da cui ho preso l'ispirazione... che non ha poi avuto questi gran risultati, ma ci siamo divertite tanto e, rinforzando i visi più grandi con cartoncino bianco che gli abbiamo attaccato dietro, abbiamo ottenuto delle simpaticissime decorazioni per l'albero!








Infine abbiamo provato a sperimentare la carta pesta, coprendo un palloncino di strati e strati di pezzetti di volantini pubblicitari (non plastificati) attaccati con colla vinilica allungata con uguale quantità di acqua e stesa con pennelli non troppo sottili, abbiamo lasciato asciugare una notte, ma visto che non era ancora rigido abbiamo aggiunto qualche altro strato di carta e al pomeriggio ancora due strati di carta da cucina bianca per avere una base neutra risparmiando in tempera. Il pomeriggio seguente abbiamo colorato tutto con tempera bianca e dopo cena abbiamo fatto bocca, naso, contorno occhi... il tutto con risultati scarsini! La mattina dopo bianco negli occhi e con dei fazzoletti rossi abbiamo 'arrangiato' un cappello di fortuna, quindi finalmente alla sera abbiamo attaccato con colla diluita l'ovatta per il cappello, le sopracciglia, barba e baffi... bruttino, vero, ma quanto ci siamo divertite?







E poi continuiamo a fare biscotti di pasta frolla senza uova con aggiunta di zenzero e cannella (che il folletto ADORA) e passiamo ore a spargere farina sul piano prima di stendere la pasta, per poi premere sulle formine con forza inaudita, togliendole poi con una delicatezza inaudita... e mangiando quantità inconcepibili di impasto crudo!


BUONE FESTE!

martedì 17 dicembre 2013

Passatempi per folletti! (Parte prima)

Per noi che ogni giorno stiamo insieme a casa, il periodo natalizio é solo una buona scusa per passatempi a tema, invece per chi lavora e ha bimbi che frequentano il nido o l'asilo, questo periodo può risultare anche fonte di stress perché non si é abituati a dover occupare tanto tempo libero dei propri pargoli... quindi seguitemi in questi post!

Il folletto ha poco più di due anni ed ormai da tempo (più o meno aprile/maggio) é piuttosto interessata ai colori, in particolare quando andiamo in ludoteca si diverte tantissimo e rimane anche un'ora a colorare quando ci sono i laboratori di pittura con le 'tempere a dita'... e non vi dico di che colori ne usciamo, nonostante il grembiulino di plastica fornito. Bene, non ho intenzione di proporle a casa questo tipo di colori, né ve li consiglio, a meno che non siate genitori artisti/pazientissimi/imperturbabili/maghi delle pulizie veloci: ho sentito troppe mamme perdere le staffe dopo aver proposto convinte la pittura a mani in casa.
Io non ce la potrei fare, non ho voglia di coprire il tavolo con una tovaglia di plastica che dovrei poi lavare e il folletto con un grembiule di plastica che dovrei poi lavare, insieme al suddetto folletto che ha una propensione naturale a sporcarsi e sporcare proprio dove non é coperto e insieme a tutti i miei vestiti... insomma, preferisco non mettermi nel difficile, ma se volete provare: é molto divertente, basta procurarsi le tempere a dita, che sono atossiche e superlavabili ed un divertentissimo disastro sarà a portata di... mani!

Nel mio caso mi sono limitata a dei banalissimi (e convenientissimi, meno di due euro) acquerelli, anche questi atossici e lavabili, giusto per mettermi al riparo da incidenti. Basta qualche foglio un po' spesso (ma anche la carta per fotocopie da 80g non fa questa gran brutta figura), qualche grosso foglio di un volantino pubblicitario su cui lavorare e due bicchierini di plastica (ma anche quelli delle bambole andranno bene e saranno lavabili all'infinito) per l'acqua ed il gioco é fatto. Potrete provare a spiegare come usarli (bagnare il pennello, scolarlo appena, intingerlo nel colore e colorare, quindi lavare bene il pennello se si cambia colore e ricominciare), ma dopo un primo tentativo giusto per avere la coscienza a posto, la parte divertente é proprio vedere la fantasia che hanno nell'uso, con tante pennellate di sola acqua sul foglio e altrettante di colori (diversi, ovvio) sulle pastiglie di colori... Per me il bello é proprio vederla pasticciare (che poi basta pulire le pastiglie di colore con poca carta da cucina per rimetterle a nuovo prima di riporre tutti o quando il folletto si lamenta che 'il colore é sporco!'), illudendomi di essere anche un po' 'montessoriana' nel lasciarla sperimentare liberamente le migliori tecniche per ottenere i colori... e come potrete vedere dalle sue prime opere ogni tanto riesce anche ad ottenerle, anche se dopo un po' si distrae e ricomincia a fare confusione... o starà scientemente sperimentando nuove tecniche pittoriche?







E con una scatola di acquerelli é andato via un intero pomeriggio ed una serata e anche se poi non le interesserà più, avrà fatto una nuova esperienza, ed avrà un nuovo 'gioco' a disposizione a cui dedicarsi quando vorrà... e (tranne quando cade l'acqua) non sporca neppure tanto!

Insomma, aspettate ancora una giornata di ferie piovosa per provarli???

martedì 10 dicembre 2013

Pepparkakor… internazionali!

A volte si sbaglia. A volte é un disastro totale (come i miei ben tre tentativi di fare il torrone friabile), altre volte solo un mezzo disastro... e se ci va bene impariamo non solo cosa NON fare, ma anche cosa fare per migliorare i nostri risultati.
Ecco, questa é la cronaca di un mezzo disastro finito con una splendida sfornata di biscotti.




Tutto parte da qui: http://stilenordico.wordpress.com/2011/12/15/pepparkakor-biscotti-svedesi-allo-zenzero/ e dalla promessa dei deliziosi biscottini allo zenzero tipici svedesi, che veramente sono ancora più buoni di quelli dell'Ikea, e su questo non ho dubbi visto che li ho assaggiati in un mercatino natalizio di Stoccolma anni fa.
Però non ho lo sciroppo di melassa chiara (o quel che é) e poi visto che ne verranno tanti vorrei utilizzare anche farina integrale... quindi la ricetta si internazionalizza acquisendo lo sciroppo d'acero canadese e la farina integrale di farro italiana... e qui inizia il difficile!
I miei ingredienti per una vagonata di biscotti (e una non riuscita casetta di zenzero!):
300 g burro,
300 g zucchero di canna (ma decisamente meglio metterne i 400 g consigliati, sempre di canna però!),
100 ml sciroppo d'acero (però io il miele prima o poi lo provo, mi perdonerà l'autrice della ricetta... ma verrà un qualcosa di MOLTO diverso, ha sicuramente ragione),
3 cucchiaini di zenzero in polvere (ma la prossima volta li ridurrò a 2),
5 cucchiaini di cannella in polvere (che ridurrò a 4),
1/2 cucchiaino di cardamomo in polvere (che ometterò, sapevo che non mi piaceva, ma volevo mettere almeno una delle due spezie che non amo e ho preferito questa ai chiodi di garofano),
3 cucchiaini di bicarbonato (ma 2 saranno più che sufficienti),
200 ml di acqua,
500 g farina 00,
350 g farina integrale di farro (da tenere presente che le farine integrali in genere sono più umide, quindi da un lato pesano di più, dall'altro assorbono meno liquidi, quindi meglio aumentarne il peso rispetto alle farine raffinate).
Burro e zucchero in planetaria con frusta a foglia, aggiungo lo sciroppo d'acero, quindi aggiungo le spezie, il bicarbonato, l'acqua ed infine la farina, sempre miscelando a velocità bassa. Dopo circa 10 min spengo, divido il morbidissimo impasto in due parti e lo avvolgo a 'salsicciotto' (più zampone, direi) nella pellicola, quindi ne metto metà in congelatore perché voglio tagliare i tempi (opzione sconsigliata dall'autrice, probabilmente a ragione) e metà in frigorifero da fare in tarda serata o la mattina successiva.
Dopo circa 3 ore prendo l'impasto dal congelatore e provo a fare la casetta di zenzero usando gli stampi dell'Ikea.
La pasta si attacca miseramente al primo stampo, quindi lo pulisco e lo fodero con pellicola, mettendo invece sopra direttamente la carta forno con cui infornerò i pezzi. Va un po' meglio, ma togliere gli avanzi di pasta é piuttosto difficoltoso e non viene un lavoro molto pulito... e poi sembra troppo spessa, infatti invece dei 5 min consigliati ne servono 7/8... insomma, vengono delle pareti un po' troppo spesse che non diventano croccanti... e commetto il fatale errore di non allargare abbondantemente le fessure per l'incastro a pasta ancora calda e morbida... quindi quando raffredda faccio un disastro e si rompe tutto! Vabbè, mi farò furba la prossima volta, intanto proverò ad usata molta glassa di zucchero per assemblare la casetta anche senza gli incastri: vi farò sapere come me la caverò.
Intanto con una casetta mezzo impasto é andato, ed il folletto l'ha decisamente gradito CRUDO.
La sera addobbiamo l'albero, i biscotti li faremo l'indomani.
Ora il tempo di riposo é giusto, come consigliato stendo direttamente su carta forno e sopra pellicola: un D-I-S-A-S-T-R-O!!! La pasta rimane tutta incollata alla carta forno, togliere gli avanzi é troppo laborioso ed il risultato é pessimo, mi innervosisco e il folletto aiutante non si diverte: se vado avanti così i malumori aumenteranno e per finire l'impasto impiegherò una giornata!
 

Pensiamo.
Intanto ho stampato i biscotti troppo vicini, quindi lievitando un po' si attaccheranno fra loro, ma questo è facilmente risolvibile... come agevolare le operazioni di eliminazione avanzi?
Proviamo infarinando bene la carta forno, e anche un po' sotto e sopra l'impasto... benissimo! Non solo si staccano gli avanzi, ma anche i futuri biscotti di possono alzare senza deformarli troppo, quindi dal giro successivo potrò farli ravvicinati diminuendo gli avanzi e trasferirli poi su altra carta forno... ma cercando di farli molto sottili, perché quelli saranno poi i più croccanti. Le infornate si susseguono veloci con durate di circa 5 minuti, il tempo di vedere i bordi cambiare colore... e ricominciamo a divertirci!
Tutto bene e facciamo una gran quantità di biscotti, ma rimane qualche osservazione da fare: soprattutto nei biscotti più spessi, forse non cotti abbastanza, i gusti non sembrano ben 'amalgamati', ed alcuni risultano poco dolci o troppo speziati, eppure il burro é stato lungamente mescolato con zuccheri e spezie... proverò a fare di meglio. Poi ho l'impressione che lievitino troppo, quindi diminuirò il bicarbonato.
Però quelli con la giusta croccantezza, che poi sono la maggior parte, sono buoni, MOLTO buoni, e mi danno quel sapore e quel buon profumo di Svezia a Natale che tanto ci aveva emozionato ormai tanti anni fa.